<< A che punto è la notte, sentinella? >>
<< Ho sentito il gufo ripetere
La sua concava nota presaga,
Stridere il pipistrello alla sua caccia,
La biscia d’acqua frusciare
Sotto le foglie fradice dello stagno.
Ho sentito voci vinose,
Impedite, iraconde, sonnolente
Dalla bettola presso la cappella.
Ho sentito bisbigli di amanti,
Risa e rantoli di voglie assolte;
Adolescenti mormorare in sogno,
Altri volgersi insonni per desiderio.
Ho visto lampi muti di calore,
Ho visto lo spavento di ogni sera
Della ragazza che ha smarrito il senno
E non distingue il letto dalla bara.
Ho sentito l’ansito rauco
Di un vecchio solo che contesta la morte,
Lacerarsi una partoriente,
Il pianto di un bambino appena nato.
Stenditi e prendi sonno, cittadino,
É tutto in ordine; questa notte è al suo mezzo>>.
10 agosto 1983
Primo Levi, Ad ora incerta (“Gli Elefanti”, Garzanti, 1984)
[Foto: Primo Levi]
Bella, con tanto di citazione biblica ad aprirla. Quando uno è bravo…
Sempre preziosi e interessanti i tuoi interventi… 🙂
Rimango muta rare volte, questa è una di quelle, Gilda..e leggo ammirata
La stessa ammirazione che ho provato io nel leggerla … si avverte tra questi versi tutto lo spessore umano e nel contempo il vissuto di un uomo come Levi… non l’ho ancora letta per intero, ma questa credo sia un’opera da considerare un monumento, da conservare quale ricordo affinché il passato non si ripeta.
Concordo…
A te il merito di avergli dato spazio: non tutti conosciamo la grandezza di Levi….
Grazie ❤
Formidabile, grazie Gilda..
😉